Nel cuore della Sicilia, dove l’argilla è storia e l’arte è cultura viva, il Museo Hoffmann di
Caltagirone ha ospitato un evento che ha lasciato il segno:
“Madre Ceramica”, una mostra che ha saputo fondere creatività, identità e inclusione attraverso l’opera di venti ceramiste calatine.
Ad accogliere questa esperienza è stato il
Museo Hoffmann, spazio simbolo di archeologia industriale riconvertito in
polo culturale. Una vecchia fornace del ‘900 oggi rinata come luogo di dialogo tra arte, società e paesaggio.
La scelta di questa sede non è casuale: proprio qui, dove l’argilla veniva cotta e trasformata in manufatti, oggi si celebra
il valore umano e narrativo della ceramica.
Inaugurata il
17 maggio 2025 in occasione della rassegna nazionale
Buongiorno Ceramica!, la collettiva “Madre Ceramica” ha celebrato l’universo femminile attraverso una delle espressioni artistiche più radicate nella cultura locale: la
ceramica di Caltagirone.
L’esposizione, curata dalla ceramista
Anna Romano con la direzione artistica del prof.
Antonino Navanzino, ha dato voce e visibilità alle
artigiane del territorio, protagoniste di un racconto che attraversa generazioni, tecniche e simbolismi.
✨ “La ceramica come madre delle culture” – un messaggio forte e poetico che ha guidato l’intero progetto.
Il clou dell’evento si è svolto il
18 maggio, con una giornata interamente dedicata alla
creazione in diretta: modellazione, lavorazione e decorazione si sono trasformate in performance dal vivo, coinvolgendo il pubblico in un viaggio nel gesto artigianale.
A rendere l’esperienza ancora più immersiva è stata una sorprendente esibizione di
body art: studentesse della Scuola Regionale “Alta Formazione” di Catania e Caltagirone hanno trasformato i corpi delle modelle in vere e proprie “tele viventi” dipinte con motivi ispirati alla tradizione ceramica locale. Un modo originale per ribadire che
l’arte può (e deve) essere inclusiva e multisensoriale.
“Madre Ceramica” è stato anche un manifesto culturale. Attraverso l’arte delle mani femminili, la mostra ha raccontato
un’identità che resiste e si rinnova, dove la manualità si intreccia con la contemporaneità.
La ceramica, in questo contesto, non è solo oggetto decorativo ma
testimone di memoria e trasformazione. Le venti ceramiste partecipanti hanno rappresentato una comunità che sa guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.
Questa mostra non è stata solo una rassegna artistica, ma un progetto
dal forte impatto sociale e culturale, capace di, Dare voce alle donne artigiane che custodiscono e rinnovano l’identità ceramica locale, Unire arte e inclusione, coinvolgendo scuole, giovani e spettatori e Rilanciare il territorio di Caltagirone come centro di innovazione creativa legata alla tradizione.
In un tempo in cui l’artigianato rischia spesso di essere marginalizzato, “Madre Ceramica” ha mostrato quanto possa ancora essere
radice e visione,
memoria e progetto